ISTRUZIONI PER L'USO

IL TALLONE D'ACHILLE è pensato per scrivere libri, direttamente su questo blog. Qui comincia l'Eredità di Michele, l'ultimo scritto. Il precedente è stato interrotto, si vede che doveva maturare. Qui trovate IL primo LIBRO, col suo indice ed i post che lo compongono.
I "libri" raccolgono commenti, critiche e suggerimenti di chiunque voglia partecipare con spirito costruttivo. Continuano un percorso iniziato con le Note scritte su Facebook , i cui contenuti sono ora maturati ed elaborati in una visione d'insieme, arricchiti da molti anni di esperienze diverse e confronti con persone diverse.

I Post seguono quindi un percorso logico che è bene conoscere, se si vuole ripercorrere il "discorso" complessivo. Naturalmente è possibile leggere singoli argomenti ai quali si è interessati. Argomenti spot - che spesso possono nascere dall'esigenza di commentare una notizia - saranno trattati in pagine dedicate.

Buona partecipazione!


venerdì 11 gennaio 2013

INTRODUZIONE - 1. La rappresentazione della realtà

IL TALLONE D'ACHILLE

Introduzione


1. La rappresentazione della realtà

Tv e giornali descrivono una realtà in cui troppi conti non tornano. La situazione presente ci viene raccontata più o meno in questo modo:

"La crisi è figlia di un sistema politico e sociale che tutti noi italiani abbiamo da sempre conosciuto ed accettato, basato su corruzione e scambio di favori. Tu mi voti, mi lasci fare, ed io ti do un lavoro anche se non serve, un permesso di costruire, una licenza, un appalto, una raccomandazione, una pensione di invalidità, non faccio pagare tasse e contributi a intere categorie... e così via. L'atteggiamento di complicità ha minato alle radici il senso della legalità e della giustizia.

Conseguenza negativa di questo accordo scellerato: abbiamo accumulato un debito pubblico che è diventato insostenibile; il nostro sistema sociale e produttivo è altamente inefficiente e non è più competitivo. Per questo abbiamo smesso di crescere. 

Ora non ci sono più soldi per creare lavoro e per mantenere i servizi sociali. Dobbiamo accettare "riforme strutturali" per diventare efficienti e "competitivi" sui mercati internazionali; fare enormi sacrifici per ridurre il peso del debito pubblico; accettare "cessioni di sovranità" verso istituzioni che sapranno meglio governarci. Se accettiamo, in un futuro più o meno prossimo, usciremo dalla crisi."

Ognuno di noi si sente migliore ma, come popolo, ci sentiamo in colpa: se non altro per aver tollerato questa casta di corrotti così a lungo.

I mercati finanziari ci giudicano. E siccome ci giudicano male, ci minacciano con lo spauracchio dello spread: possono farci fallire. "l'Italia crolla".. ammonisce Monti. 

Paura del Fallimento e Sensi di Colpa - continuamente sollecitati dalle autorità e amplificati da TV e giornali - spingono troppi Italiani ad accettare le riforme strutturali anche se sono dolorose; ci aiutano ad ingoiare l'idea di dover "cedere la nostra sovranità", anche se non abbiamo capito bene a chi...

Ci siamo quasi convinti che, in fondo, ce le meritiamo queste punizioni. Sacrifici e punizioni sono la strada per la salvezza, ci dice in fondo una certa cultura, profondamente italiana.

Paura e Sensi di Colpa, si sa, non aiutano a ragionare. Rendono molto difficile vedere le cose per quello che sono. Non aiutano a distinguere fra la responsabilità della classe politica dirigente e quella dei cittadini. Non aiutano a capire, soprattutto, se i sacrifici richiesti serviranno davvero a risolvere i problemi, oppure se li stanno aggravando.


In realtà il popolo Italiano ha mangiato la foglia: ha annusato la fregatura. Non abbiamo capito bene in quale maniera ci stiano ingannando, ma sicuramente abbiamo capito, collettivamente, due cose: i colpevoli non stanno sopportando i sacrifici che vengono imposti solo ai più deboli; i conti del risanamento non tornano, ma non tornano proprio per niente.

TV e giornali - che dipendono al 100% dal potere che li finanzia - continuano a farci vedere solo le cose che fanno comodo a quel potere, e ce le fanno vedere sempre più distorte, falsificate. Ma basta spegnere la TV, andare su internet o, molto meglio, scendere nelle strade ad incontrare amici e conoscenti, iniziare una qualsiasi conversazione con sconosciuti, ed ecco apparire una consapevolezza ben diversa, complicata dalla rabbia per essere stati ingannati e dalla frustrazione per non vedere vie d'uscita.


Le "riforme strutturali" non ci convincono affatto! Lo abbiamo capito che accettando oggi licenziamenti più facili e salari più bassi non avremo più occupazione, domani: solo più sfruttamento. Non abbiamo mai creduto che le liberalizzazioni e le privatizzazioni faranno crescere l'economia del 5% come ci è stato promesso da Monti ad inizio mandato; renderanno solo più felici i privati. Non vogliamo competere, ci piace collaborare. Non vogliamo nei nostri supermercati merci che sono "competitive" solo perché più scadenti o prodotte in paesi dove è lecito sfruttare il lavoro e l'ambiente.


Lo vediamo bene che le tasse le pagano solo i più deboli, perché le leggi risparmiano i redditi da capitale e quelli da impresa, mentre il sistema giudiziale è concepito per rendere conveniente evadere. Infatti, sono i ricchi che possono evadono le tasse. Ma non si illudano gli imprenditori, perché privilegiato sarà solo il grande capitale internazionale. Se ne stanno accorgendo le piccole e medie imprese che stanno subendo una pressione fiscale totalmente slegata dalla loro possibilità di produrre reddito.


Abbiamo capito perfettamente che lo smantellamento dei servizi pubblici non li renderà più efficienti nelle mani dei privati: solo più costosi. Faranno fare profitti ai privati che li gestiranno, saranno sempre meno disponibili per i bisognosi. Chi potrà, si assicurerà da privato, chi non potrà.. che si arrangi!

Insomma, tutti questi sacrifici trasferiscono benessere dai cittadini, dai lavoratori e dall'economia reale nel suo complesso, al grande capitale internazionale; ai super ricchi non solo italiani, ma verso quelli di tutto il mondo. Effetto della globalizzazione. Il risultato lo vediamo sempre più chiaramente.


Non ci convince la "cessione di sovranità" che dovremmo accettare solo perché colpevoli di essere Italiani, e quindi corrotti ed inefficienti.

Innanzi tutto la sovranità è nostra. Appartiene al popolo e non la vogliamo "cedere" a nessuno. La classe politica che l'ha esercitata in nome e per conto nostro non aveva alcun diritto di "cederla": ci ha sostanzialmente tradito firmando Trattati che non ci hanno spiegato.

E poi a chi la dobbiamo cedere ? Ci lasciano intendere che verremo governati da più efficienti politici francesi o tedeschi, ma allora perché soldi e potere vengono dati alle istituzioni finanziare (BCE e MES) e non al Parlamento Europeo? Ma è possibile che non salta agli occhi di tutti l'attentato alla democrazia?

Non è il Parlamento Europeo che ci indica le riforme da fare, è la Banca Centrale Europea, con la sua lettera, nero su bianco: licenziamenti, tasse, privatizzazioni, svendita del patrimonio pubblico e cessioni di sovranità. Non è politica monetaria: è politica sociale. Cosa c'entra la Banca Centrale Europea?

Ha già un potere enorme e lo usa tutto a favore del sistema bancario privato, ora le vogliamo concedere anche di occuparsi direttamente delle scelte di politica sociale?
Ma chi è che ci governa, nell'Unione Europea?

Perché accettiamo che la BCE possa prestare al sistema bancario privato un trilione di Euro all'1% per tre anni: è un vero e proprio regalo, visto che gli stati per avere quelle risorse devono pagare il 5, il 6, anche l'8 percento. Infatti le banche quei soldi non li hanno prestati a famiglie ed aziende, ma agli stati, a quelle condizioni, lucrando la differenza. Per pagare quegli interessi, che al confronto sono usurai, noi cittadini dobbiamo fare i famosi sacrifici e le doverose riforme strutturali. Ma siamo matti? Non è evidente che stiamo facendo sacrifici per finanziare il sistema bancario privato?

Ci dicono che le banche servono a finanziare l'economia reale ma lo vediamo benissimo che non hanno soldi né per le imprese e né per le famiglie, neppure per tre mesi! Lo sanno gli imprenditori che si suicidano per mancanza di credito. Lo sanno le famiglie che cercano un mutuo per comprare casa.

Ma, attenzione: non è giusto prendersela con le banche. Sono soggetti privati ed è normale che si preoccupino prima del profitto privato e poi, eventualmente, del benessere pubblico. Questione di evidente priorità. Piuttosto: vogliamo ragionare sui motivi che hanno permesso la privatizzazione del sistema bancario a cominciare dalla Banca centrale?  Non è forse disgraziata la politica che lo ha permesso? Ma questo è un altro discorso, che certamente affronteremo.

La scelta di omaggiare le banche ha avuto senz'altro un effetto collaterale positivo: ha fatto scendere lo spread in maniera apprezzabile. Ma su questo aspetto occorre riflettere attentamente. Attenzione: non sono i nostri sacrifici che hanno fatto scendere lo spread, ma questi 1000 miliardi regalati alle banche (più altri interventi a loro favore e garanzie sostanziali che vedremo con calma). Grande è la sete della finanza! Il potere ricattatorio dello spread, per ora sopito, resta in agguato.

La circostanza, poi, che un trilione di euro sia una cifra sufficiente a creare 30 milioni di posti di lavoro, passa inosservata. Avete sentito forse giornali e TV o uno straccio di politico proporre di usare quei soldi per creare lavoro?

Eppure è quanto basta a far sparire la disoccupazione in tutta Europa. Nella sola zona Euro ce ne sono 19 milioni. Quanto basta a restituire un futuro ai nostri giovani ma anche agli adulti senza reddito né pensione; a generare, per il tramite di quel lavoro, ricchezza sufficiente a far uscire il continente intero dalla crisi economica che ci attanaglia.

Perché è con il lavoro che si produce l'unica vera ricchezza, fatta di beni materiali e servizi. Infinitamente più importanti e concreti della ricchezza di carta gonfiata dalle bolle speculative sui mercati finanziari. E' con il lavoro che si producono le cose necessarie alla sopravvivenza ed i servizi di cui avvertiamo infinitamente il bisogno, nella cultura, nell'educazione, nella sicurezza sanitaria e sociale, nella tutela dell'ambiente, nella giustizia, nella ricerca... Tutte cose alle quali stiamo silenziosamente rinunciando, perché colpevoli. Colpevoli di essere Italiani.

4 commenti:

  1. Ho scoperto il suo sito pochi giorni fa.
    Bellissimo!
    E' da circa un anno che ho iniziato a documentarmi sulle cause della crisi, ho cercato blog, letto qualche libro, ed ho scoperto quale inganno si cela dietro le parole dei nostri media e dei nostri politici.
    Grazie Guido Grossi per il lavoro che sta facendo.
    Sergio

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    1. grazie Sergio

      si, abbiamo subito tutti un colossale inganno, ma sta venendo a galla: le iniziative come questa si moltiplicano e il re è sempre più nudo.

      purtroppo siamo poco preparati al dopo.. scoprire l'inganno è solo il primo passo, o rischiamo di cadere dalla padella nella brace

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  2. Che il re sia sempre più nudo, non sono affatto d'accordo ! La gente non sà niente e non capisce niente ! Si fida del "sistema" ! Tra la vostra verità e quella del sistema, scelgono la verità del "sistema", perché è rassicurante come la coperta di Linus ! Provate andare per la strada, a chiedere a caso alla gente cosa è la sovranità monetaria ! Nessuno sa niente ! E nemmeno sente il bisogno di approfondire l'argomento ! Sono epicurei, egoisti, non solidali, egocentrici, saccenti e supponenti !

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  3. certo, Ottaviano, dobbiamo combattere contro decenni di manipolazione sistematica delle informazioni.

    Ma solo due anni fa, di queste cose ne parlavano veramente quattro gatti

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